Ricette di Cucina

Sciroppo di sambuco – ricetta tradizionale naturale

Lo sciroppo di sambuco è una preparazione antica, utilizzata sia come bevanda rinfrescante che come rimedio naturale contro la febbre. Si ottiene dai fiori del sambuco nero (Sambucus nigra), una pianta spontanea molto diffusa nei boschi, nelle siepi e lungo i sentieri collinari e di campagna. I fiori, piccoli e profumatissimi, riuniti in grandi ombrelle bianche, sbocciano in tarda primavera, tra maggio e giugno, ed è proprio in quel momento che bisogna raccoglierli per preparare lo sciroppo.

Il risultato è un liquido aromatico e dolce, dal profumo floreale, che può essere diluito in acqua per ottenere una bibita dissetante oppure assunto puro come coadiuvante naturale nei casi di febbre leggera. Grazie alle sue proprietà diaforetiche, infatti, lo sciroppo di sambuco stimola la sudorazione e favorisce l’eliminazione delle tossine, abbassando la temperatura corporea.

Ingredienti

Per circa 2 litri di sciroppo:

  • 2 litri di acqua naturale
  • 2 chilogrammi di zucchero semolato
  • 4 limoni biologici non trattati (circa 400 g)
  • 15 grandi ombrelle di fiori di sambuco freschi
  • 50 grammi di acido citrico (alimentare, disponibile in farmacia o nei negozi di prodotti naturali)

Materiale occorrente

  • Una pentola molto capiente (preferibilmente in acciaio inox)
  • Un coperchio o pellicola trasparente
  • Un mestolo di legno
  • Un colino e un canovaccio pulito
  • Imbuto e bottiglie in vetro scuro
  • Imbottigliatore e tappi a corona (o bottiglie in plastica con tappo a vite)
  • Ciotole capienti
  • Forbici (facoltative)
  • Guanti in lattice (facoltativi)

Raccolta e pulizia dei fiori di sambuco

Per la buona riuscita della ricetta è fondamentale raccogliere i fiori nel momento giusto e in luoghi adatti. I fiori devono essere prelevati in una giornata asciutta e soleggiata, idealmente al mattino, quando sono al massimo della fioritura e ricchi di polline. Evita di raccoglierli dopo la pioggia o in luoghi contaminati da traffico, diserbanti o pesticidi. I migliori fiori provengono da piante spontanee, lontane da strade o coltivazioni intensive.

Dopo la raccolta, è importante utilizzare i fiori entro poche ore: una volta recisi, infatti, tendono ad afflosciarsi e perdere il loro profumo. Non è necessario lavarli, perché si rischia di eliminare i preziosi aromi. È sufficiente rimuovere eventuali insetti o impurità scuotendo delicatamente i grappoli oppure aiutandosi con forbici o guanti.

È anche buona norma rimuovere le parti verdi dei fiori, in particolare i gambi principali più grossi, che potrebbero conferire un sapore amarognolo allo sciroppo.


Preparazione dell’infuso

In una casseruola capiente, disporre i fiori puliti. Aggiungere poi i limoni tagliati a metà (non spremuti), versare lo zucchero e l’acqua, infine incorporare l’acido citrico. Mescolare delicatamente con un mestolo di legno per amalgamare gli ingredienti.

Coprire la pentola con un coperchio o con pellicola e lasciare macerare il composto per almeno 24 ore in un luogo fresco e buio. Durante il periodo di riposo, mescolare l’infuso 2 o 3 volte per facilitare la solubilizzazione dello zucchero e favorire l’estrazione degli aromi.

L’acido citrico, oltre a correggere l’acidità e dare freschezza al gusto, agisce anche come conservante naturale, contribuendo a mantenere lo sciroppo stabile nel tempo.


Filtrazione e imbottigliamento

Trascorso il tempo di riposo, lo sciroppo è pronto per essere filtrato. Togliere i limoni (che potranno essere spremuti e riutilizzati, come vedremo più avanti) e preparare il sistema di filtraggio: posizionare uno scolapasta sopra una grande ciotola e foderarlo con un canovaccio pulito, privo di odori di detersivo.

Versare lentamente il contenuto della pentola nel canovaccio, lasciando colare il liquido senza forzare. Se desiderato, è possibile fare una seconda filtrazione per ottenere uno sciroppo ancora più limpido.

Una volta completata la filtrazione, trasferire lo sciroppo nelle bottiglie utilizzando un imbuto. Le bottiglie ideali sono in vetro scuro, per proteggere il contenuto dalla luce e conservarne meglio le proprietà. Chiudere con tappi a corona o, in alternativa, utilizzare bottiglie con tappo a vite. L’imbottigliamento può essere eseguito a freddo.

Se si desidera usare bottiglie in plastica, è necessario conservarle in frigorifero e consumare lo sciroppo entro un periodo di 30-60 giorni.


Conservazione

Lo sciroppo di sambuco imbottigliato correttamente si conserva per 12-16 mesi in un luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce. Dopo l’apertura della bottiglia, va conservato in frigorifero e consumato entro 2 settimane.

Per garantire una lunga conservazione, è importante sterilizzare le bottiglie prima dell’uso, facendole bollire per almeno 15 minuti e lasciandole asciugare capovolte su un canovaccio pulito.


Usi e dosaggi

Lo sciroppo di sambuco può essere utilizzato in vari modi, a seconda della stagione e delle esigenze:

  • Come bevanda estiva: diluire 1 parte di sciroppo in 15-20 parti d’acqua fredda, eventualmente aggiungendo cubetti di ghiaccio e fettine di limone. Il risultato sarà una bibita profumata e dissetante.
  • Come rimedio naturale contro la febbre: assumere 1-2 cucchiai di sciroppo puro al bisogno. Grazie alla sua azione diaforetica, stimola la sudorazione e aiuta a ridurre la temperatura corporea.
  • In pasticceria: lo sciroppo può essere utilizzato come bagna aromatica per torte, pan di Spagna o muffin, oppure per profumare macedonie e gelati.
  • Per sorbetti e granite: mescolato con succo di limone o succo di mela e messo in freezer, dà vita a dessert rinfrescanti e naturali.

Varianti e idee aggiuntive

  • Si può aggiungere qualche foglia di menta o melissa all’infuso per un aroma più fresco ed erbaceo.
  • Alcune versioni prevedono l’aggiunta di bacche di sambuco essiccate o fiori di camomilla per potenziare l’effetto calmante e digestivo.
  • Per un effetto effervescente, si può mescolare una parte di sciroppo diluito in acqua con mezzo cucchiaino di bicarbonato di potassio e mezzo cucchiaino di acido citrico direttamente nel bicchiere: si otterrà una bibita frizzante, alcalinizzante e molto piacevole.

Astuzie e consigli finali

  1. Non sostituire l’acido citrico con succo di limone: hanno funzioni diverse. L’acido citrico è più efficace come conservante e stabilizzante.
  2. Per evitare che lo sciroppo fermenti, assicurati che le bottiglie siano ben sigillate e conservate al buio.
  3. Se lo sciroppo presenta gas o sapore alterato, non consumarlo: potrebbe essere andato incontro a fermentazione.
  4. Non gettare i limoni usati: puoi spremerli e versare il succo negli stampi per il ghiaccio, ottenendo cubetti utili per bibite e cocktail.
  5. Puoi congelare anche lo sciroppo in piccoli contenitori, per avere porzioni monodose sempre pronte.

Valori nutrizionali indicativi (per 100 ml di sciroppo)

  • Calorie: 188 kcal
  • Carboidrati: 50 g
  • Proteine: 0 g
  • Grassi: 0 g
  • Fibre: 0 g
  • Colesterolo: 0 mg

Una porzione diluita (20 ml di sciroppo in 280 ml d’acqua) fornisce circa 40 kcal. Non contiene glutine né lattosio ed è adatto a diete vegetariane e vegane.


Conclusione

Lo sciroppo di sambuco è una preparazione versatile, semplice da realizzare e sorprendentemente utile. Profumato, dissetante e ricco di proprietà benefiche, rappresenta un connubio perfetto tra tradizione erboristica e piacere della tavola. Che lo si consumi come rimedio naturale o come base per bibite estive, è un’ottima soluzione per valorizzare ciò che la natura offre spontaneamente. Con pochi ingredienti e qualche attenzione, si ottiene un prodotto genuino, dal sapore antico e sempre attuale.