Ricette di Cucina

Coppiette Romane: la ricetta tradizionale

Le coppiette romane sono uno degli snack più celebri della tradizione gastronomica laziale. Tipiche dei Castelli Romani, queste striscioline di carne essiccata e speziata erano un tempo preparate con carne di cavallo o di asino. Oggi si preferisce il filetto di maiale, magro e saporito, ideale per ottenere delle coppiette compatte e gustose.

Il loro sapore deciso e la consistenza asciutta le rendono perfette da accompagnare a un bicchiere di vino rosso, lupini e olive, proprio come si usa fare nelle tipiche fraschette romane.

Ingredienti per 6 persone

  • 1 kg di filetto di cavallo per una versione più tradizionale
  • Peperoncino q.b.
  • Semi di finocchio q.b.
  • Coriandolo q.b.
  • Sale q.b.

Preparazione

  1. Tagliare il filetto in strisce sottili, lunghe circa 15-20 cm.
  2. Pestare in un mortaio tutte le spezie: peperoncino, semi di finocchio, coriandolo e sale.
  3. Massaggiare le strisce di carne con il mix aromatico ottenuto e lasciarle riposare in frigorifero per circa 5 ore.
  4. Appenderle con dei ganci in un ambiente asciutto e ben ventilato. In alternativa, si possono disporre vicino a un camino per 2-3 giorni per una leggera affumicatura.
  5. L’essiccazione completa richiede circa 2 mesi a una temperatura costante di circa 40 °C. A casa, se non si possiede un ambiente adatto, si può utilizzare un essiccatore alimentare.
  6. Una volta essiccate, ripassare le coppiette con le spezie e conservarle in frigorifero per qualche ora prima di consumarle.

Consigli

  • Le coppiette si conservano anche per diversi mesi in un luogo asciutto e ben chiuso.
  • La versione tradizionale prevede un gusto molto piccante, ma si può regolare la quantità di peperoncino secondo i propri gusti.
  • Per aromatizzarle ulteriormente, si possono aggiungere paprika, rosmarino o anche una spruzzata di vino bianco o rosso prima dell’essiccazione.

Abbinamenti

Servitele come antipasto o spuntino con olive, pane casereccio e un buon vino rosso, come il Cesanese del Piglio o un Sangiovese dei Colli Romani.